La via Domitia


Dal Colle del Monginevro ad Arles lungo il  

GR653D   Km 494










Ultreia et Suseia! 

Ebbene si, il fascino del  Cammino di Santiago de Compostela ha ancora avuto il sopravvento! Questa volta però, vogliamo, partendo dal Colle del Monginevro, raggiungere Saint Jean Pied de Port , punto di partenza del cammino francese, in Spagna, per raggiungere Santigo de Compostela. 


Preparativi

Da casa nostra, il Colle del Monginevro dista meno di 100 km e quindi, facilmente raggiungibile in auto. In ogni caso da Torino si segue l' autostrda per Bardonecchia - Frejus fino a Oulx, dove si esce in direzione Claviere e superata la vecchia dogana si arriva al colle.

Guide e libri utili






Guida della FFRandonnèe GR653D. E' una guida fatta per chi cammina, nessun riferimento alla bici, ma un valido supporto per seguire il sentiero con kilometraggio e posti tappa dove dormire, mangiare e mezzi di trasporto.








Le carte dei sentieri della IGN (Istituto Geografico Nazionale francese), in particolare la 3536 OT. 3537 ET, 3438 ET, 3339 ET, che sono i tratti più di momtagna e possono aiutare nel non perdersi , anche se effettivamente tutto il sentiero è molto ben segnalato







Dove dormire 

Seguendo il sentiero GR653D con l' aiuto della guida si può facilmente programmare le tappe. Ci sono svariate possibilità sia di alloggio che di ristoranti dove poter mangiare per ogni tasca, anche se naturalmente i costi sono abbastanza diversi da quelli spagnoli. A partire da pagina 13 della guida c'è la lista paese per paese di tutte le possibilità di alloggio. Noi non abbiamo prenotato nulla vista l' abbondanza di Gite d' etape, chambre d' hotes, camping, hotel e pension. anche perchè come vedremo in seguito i gestori praticamente non sono quasi a conoscenza di essere sulla via Domitia e quindi sul Cammino di Santiago di Compostela.

Soldi, bancomat e Carte di credito

Nessun problema


La Credenziale

A posteriori possiamo dire che almeno fino ad Arles la Credenziale non è richiesta, o meglio nessuno sa cosa sia. In ogni caso andando sul sito http://www.compostelle-paca-corse.info si può scaricare il modulo di richiesta per una credenziale.


21 Agosto 2013 ore 9,00

Partiamo in auto per raggiungere il Colle del Monginevro dove, subito prima dell obelisco al centro della rotonda di ingresso al paese, si trova la targa, che posata il 3 giugno 2007 dal Comune del Monginevro in collaborazione con  Les amis de Saint Jacques Provence Alpes Cote dì Azur - Corse e la Fédération  Francaise de la Randonée Pédestre inaugurano il percorso.
Non ci sono  notizie in merito alla possibilità di percorrerlo in bicicletta, la stessa organizzazione competente per territorio, http://www.compostelle-paca-corse.info/, non descrive quasi per nulla sui particolari del percorso ma, in ogni caso, abituati a pedalare in montagna e quindi anche a piedi, partiamo.

Tappa 1 

Montgenévre (1840m) - Argentière la Bessèe (1032 m) Km 33,5

vedi mappa

Alle ore 10, saliamo in sella alle nostre biciclette ed iniziamo il percorso verso Briançon (1325 m)

                                                       

Dopo 500 m dall' uscita di Montgenèvre, si lascia la strada asfaltata per prendere a sinistra il sentiero GR653D. Inizialmente non è agevole ma poi migliora di molto regalandoci una stupenda discesa nei boschi , con scorci bellissimi su Briançon e la valle della Durance che ci accompagnerà per molti km. L' aria, sebbene  il cielo sia sereno, non è delle più calde. Superate alcune fortificazioni arriviamo alle porte di Briançon attraversando il ponte d' Asfeld eretto nel 1730, che collega appunto il Forte Tre Teste alla città.







Per poi percorrere la via principale delle città vecchia.

                               





Lasciamo alle spalle Briançon in direzione di Villar St Pancrace e poi, nei pressi di Villaret, teniamo la destra per attraversare, prima il ponte sulla Durance e poi la N94 per giungere a La Rachette. Arrivati ad un tornante prendiamo a sinistra in direzione di Prelles. Da qui parte le Chemin des Noyers che porta alla piccola chiesa di Prelles.


Il sentiero diventa non praticabile con la bici sia per il fondo fatto di pietre che per la pendenza della salita e dunque si scende di sella per affrontarlo a piedi. Si prende rapidamente quota, i tratti pedalabili sono rari ma in compenso lo spettacolo è superbo!

                                        
                          La valle della Durance                                    Monte Chaberton  







Superato il ponte sulla Gironda si prende a sinistra e si prosegue per circa 6 km fino a L' Argentiere la Bessèe. Sono ormai le ore19,00, non c'è molta gente in giro, non sappiamo ancora dove andare a dormire e quindi con le nostre bici facciamo un giro d' ispezione per scegliere un posto che ci ispiri.
La scelta cade sull' hotel Glaizette che gentilmente ci ospita le bici in un loro magazzino, e tra l' altro fa anche da ristorante. Dopo la solita doccia ristoratrice e una buona birra sui tavolini della piazzetta andiamo a cena.



Oggi non abbiamo percorso molti km, ma abbiamo camminato molto, è questo che caratterizza la tappa odierna, ma è stato piacevole per i bellissimi panorami di montagna che il percorso ci ha offerto.


22 Agosto 2013 ore 8,00

Dormito e mangiato bene, giornata completamente serena, oggi da qui, visti i km percorsi ieri, pensiamo di arrivare a Chateauroux, ma molto dipenderà da quanto pedalabile sarà il sentiero.

Tappa 2 

L' Argentière la Bessèe (1032 m) - Chateauroux (811 m) Km 46,5


Dopo la colazione, obbligatoria per immagazzinare energie, alle ore 9,00 partiamo e ci lasciamo alle spalle l' Argentière con il suo famoso orologio, l' horloge des Hermes.





Per 3 km si segue la strada asfaltata fino a raggiungere Plan Lèothaud, piccolo villaggio che si attraversa seguendo la sua via principale, rue Saint Antoine (966 m). Un piccolo incidente si nasconde in questa via, mentre stavamo passando per la stretta via, stavamo parlando tra noi su dove arrivare questa sera e distratti, abbiamo incrociato un signore anziano seduto fuori da casa sua, il quale ci ha salutato ma francamente non abbiamo sentito e maleducatamente non abbiamo risposto. Ha iniziato ad inveire rabbiosamente contro di noi tanto da tornare indietro per porgergli le nostre scuse.



All' uscita del borgo si ritrova la D138a e dopo circa 500 metri prendiamo a destra una strada forestale che sale rapidamente. All' inizio sembra quasi una pista tagliafuoco, magari poco frequentata, ma poi finisce in un piccolo piazzale al fondo del quale inizia il sentiero.

E' una lunga diagonale molto stretta di circa tre km, impossibile pedalare! La pendenza è davvero impossibile ed il fondo molto sconnesso con attraversamenti di diverse pietraie.

                    


Camminare spingendo la bici non è la stessa cosa che camminare senza, in sentieri così stretti  è facile che i pedali ti taglino i polpacci, in ogni caso tutto ha una fine, basta perseverare!! Infatti raggiunto il bivio con il sentiero che porta al  col du l' Aiguille  (1320 m) , si inizia a respirare aria di discesa... seguendo  la pista in direzione di Pallon e poi fino a raggiungere la D38.



La discesa è ancora più spettacolare della salita, veramente divertente e molto tecnica.
Pallon è un posto molto bello e curato.





Seguendo le indicazioni si arriva a Champcella dopo circa 10 km dalla partenza.





Iniziamo a sentire i morsi della fame...ma da qui inizia ancora una bellissima discesa su un sentiero sostenuto da notevoli muretti in pietra secca, fino a raggiungere in fondo valle l' aeroporto del volo a vela di Saint Crèpin (1154 m).






e subito dopo il ponte che attraversa la Durance .






Sono quasi le ore 14,00 ed abbiamo percorso solo 15 km, in pratica 5 ore per fare 15 km. Siamo arrivati a Saint Crèpin dopo una breve salita. Il paesino è molto carino, nella via centrale che attraversa il paese, ci sono diversi posti dove mangiare qualcosa. Ci fermiamo in uno di questi con dehor sulla via sotto gli ombrelloni.Ci sediamo e sentendoci parlare italiano un signore, anche lui italiano seduto al nostro fianco, incuriosito interviene chiedendoci maggiori dettagli del nostro viaggio. E' un pilota di aliante, e dopo aver raccontato la nostra avventura, ci facciamo raccontare la sua. Da qui partono in aliante e riescono a raggiungere Marsiglia a sud o il Monte Bianco a nord in un paio di ore, lui non conosce ancora bene la zona e si fa accompagnare da un istruttore del posto. Veramente incredibile! Il tempo passa veloce ma non possiamo fermarci a lungo e ripartiamo alla volta di Mont Dauhpin.




Ora siamo quindi passati sulla sponda orografica sinistra della Durance. Uscendo da Saint Crèpin si imbocca una strada a sinistra che in diagonale prende dolcemente quota. Ci sono parecchi alianti che sorvolano   a poche centinaia di metri le nostre teste. Raggiungiamo dopo 5 km Eygliers a 1027 m di quota e dopo un paio di km eccoci a Mont Dauhpin (1040 m) patrimonio mondiale dell' Unesco.








Dopo la visita alla fortificazione, molto suggestiva si scende seguendo la D137  fino a raggiungere la chapelle Saint Guillaume (1,5 km) per poi scendere velocemente per incontrare e attraversare nuovamente la Durance. A questo punto si segue la D37 che con un paio di tornanti in salita e circa 4 km ci porta alla Fontana pietrificata di Réotier (887 m). Il profilo di un grosso giaguaro di calcare sembra abbeverarsi alla fontana.


Anzichè tornare indietro per riprendere la strada asfaltata,  proseguiamo con le bici attraverso la fontana... dove ci aspetta una lunga serie di scalini, non è stata una grande idea purtroppo, ed infatti Paola una volta raggiunta la statale in salita,  che nel frattempo è diventata D38, ne paga le conseguenze!
Raggiungiamo così Saint Clément sur Durance, da cui prendiamo sulla destra un sentiero che risale la montagna e poi costeggia il torrente Couleau fino alla passarella che permette l' attraversamento, per poi ridiscendere il torrente fino a S. Alban per 7,5 km, e poi dopo 1 km, si incontra un piccola strada che in 4 km raggiunge Chateauroux les Alpes (1005 m).
Subito all' ingresso del paese ci fermiamo presso l' hotel "Le Relais des Ecrins".


Entriamo e chiediamo se hanno una camera, ma la risposta è negativa, non ci sono camere disponibili. Ci sediamo fuori dall' hotel per berci una meritata birra, e decidere sul da farsi, non siamo più in grado di proseguire, Embrun dista ancora 9 km e parecchi sono di salita. La proprietaria con il suo compagno si siedono a chiacchierare con noi, anche loro incuriositi dalle nostre biciclette. Raccontiamo che siamo pellegrini e che stiamo percorrendo il sentiero GR653D fino ad Arles e poi fino ai Pirenei a Saint Jean Pied de Port. Per fortuna, dopo una buona mezzora, il compagno della signora vede attaccate alle nostre borse da bici la conchiglia tipica dei pellegrini sul Camino di Compostela. Parlano tra di loro in un francese poco comprensibile e poi la signora, un pò imbarazzata, ci dice che loro effettivamente hanno una camera disponibile, solo che ci dobbiamo un pò adattare perchè non è una camera doppia , bensì una mansarda con 6 posti letto che avevano preparato qualche anno fa per ospitare i pellegrini di passaggio ma non l ' hanno mai usata!!!! L' avrei baciata!!! Immediatamente ci portano in mansarda per visionare la camera. In tutti i 900 km del Camino di Santiago un alloggiamento così non lo abbiamo mai incontrato,  3 letti a castello, armadi, sanitari, doccia, pavimento tutto nuovo. Semplicemente fantastico!
E' così che prendiamo possesso della mansarda, ovviamente ci siamo solo noi, doccia di rito e poi a cena sotto gli ombrelloni del Le Relais des Ecrines.

Oggi abbiamo un pò esagerato, siamo arrivati stremati, forse l' idea migliore era fermarci a Mont Dauhpin, ma ormai è fatta, domani è un altro giorno!!!!

23 Agosto 2013 ore 8,30

Sveglia! Preparate le nostre borse, scendiamo per la colazione che la signora ha preparato in una bellissima stanza molto ben arredata. Come al solito un' abbondante colazione tra cui citiamo le marmellate da lei confezionate, una delle quali alla mela cotogna. La signora già da ieri sera affascinata dal suono della lingua italiana, ci sente pronunciare "mela cotogna" e da qui in poi lo avrà ripetuto almeno 30 volte, tant'è che sul conto, anzichè il numero della camera o del nostro cognome apparirà scritto :" MELA COTOGNA"!!

Tappa 3

Chateauroux Les Alpes (1005 m) - Chorge (Serre du Villard 835 m) Km 43,5


Dopo i doverosi baci e abbracci con la simpaticissima signora, partiamo. Proprio di fronte all' hotel la strada parte in salita in direzione della chiesetta Saint Roch (1252 m), da qui si lascia l' asfalto per seguire una stradina sterrata che man mano si fa sempre più ripida tra i pascoli. A tratti si procede a spinta, non è pedalabile ma poi preso il sentiero de la Fermie e superato La Reste, un torrente ha invaso la stradina di montagna, e quindi per qualche centinaio di metri procediamo nell' acqua, ma in ogni caso giungiamo a Barthelons (5 km) e poi in picchiata su Embrun (900 m), altri 3,5 km.
Pausa caffè. Visitiamo la città in mezzo al traffico sia di macchine che persone nelle vie pedonali. Seguiamo il percorso descritto sulla gida fino ad arrivare al ponte che attraversa ancora la Durance, le pont de la Clapièr. Seguendo la D240 si arriva nella piazza del municipio di Baratier, per poi proseguire fino a Crots ed oltre fino ad incontrare la N94. Alla prima strada sterrata di sinistra, svoltiamo ed attraverso un sentiero si arriva a la Cagnolle e quindi dopo circa 12 km ecco l Abbazia di Boscodon. Non esattamente facile la salita a tratti si spinge e durante questo tratto inizio accusare dolori muscolari ad un polpaccio.



Ultimata la visita si ritorna per lo stesso sentiero fino al tornante, da qui però adesso svoltiamo a sinistra per scendere fino a Savine le Lac dopo 8 km (786 m).
A questo punto tramite il pont des Savine si attraversa nuovamente la Durance. Alla fine del ponte  il GR653D prosegue dritto e passando sotto la ferrovia inizia un lungo tratto di salita, che per il problema al polpaccio non intendo fare. Proseguiamo a malincuore lungo la N94 fino a Chorge (835 m) dopo altri 13 km. Chorge è molto caratteristica, peccato che non ci sia un posto per fermarsi a dormire, unica possibilità arrivare a Serre du Villard con altri 2 km presso l' omonimo hotel.
E' un peccato, è un hotel per vacanze di gruppo che non apprezziamo molto, lunghi corridoi monocromatici tipo ospedale senza personalità, ma in ogni caso era impossibile per oggi trovare altro. Trovata, in un garage la sistemazione per le bici, andiamo in camera e poi cena, tutto sommato buona.
Giornata abbastanza intensa, con il guado del torrente al mattino, la visita di Embrun con il suo lago, la salita all' abbazia ed i crampi al polpaccio, peccato no essere potuti passare per St Apollinaire.

24 Agosto 2013 ore 9,30


Ultimo giorno oggi, domani si torna al lavoro.

Tappa 4

Chorge (Serre du Villard 835 m) - Gap  (735 m) Km 27

Riprendiamo in direzione opposta la strada che ci riporta a Chorge e giunti vicino alla stazione ferroviaria ci fermiamo in un supermercato per comperare qualcosa da mangiare per il pranzo.
Superato il passaggio a livello prendiamo una stradina asfaltata che in 4 km ci porta in cima al paesino di Montgradin situato a 945 m di altitudine.
Da qui parte una strada in discesa che in altri 4 km porta alla giunzione con la D942.


Si svolta a sinistra per qualche centinaio di metri e poi una strada non asfaltata parte sulla destra che conduce, prima alla piccola frazione di Les James e poi a Hopital da dove inizia  il sentiero che in breve porta a la chapelle du Précieus Sang alle porte di Laus. In questo caso però noi decidiamo di seguire la strada asfaltata in quanto cadenzata dalle croci della Via Crucis che portano sempre allo stesso posto naturalmente, a Notre Dame du Laus (900 m) dove nel 1664 la Vergine apparì ad una giovane pastorella Benoite Rencurel.

                     




La visita a Notre Dame du Laus, sarebbe ideale anche per farci mettere un timbro, ma purtroppo l' ufficio è chiuso. Il nostro percorso continua verso il col de L' Ange. In 1 km si passa dai 900 m ai 1100 m del colle naturalmente tutto a spinta in quanto non è pedalabile.


                 

Il cielo non è più sereno come prima, alcuni nuvoloni neri si stanno avvicinando pericolosamente, ma  il più è fatto, si va verso Rambaud  e superato l' Oratorio dedicato a San Giacomo, si prosegue  con una serie di salitelle e discese in un paesaggio da Brughiera fino a Gap.

    




Giusto il tempo di arrivare alla stazione che un violento temporale si abbatte su Gap e combinazione, dopo 5 minuti passa il treno che ci porta a Briançon. Da qui un minbus collega Briançon con il colle del Monginervo dove abbiamo lasciato la nostra auto



7 Settembre 2013 ore 7,00

Ed eccoci di nuovo pronti per un weekend in bicicletta per colmare la distanza tra Gap e Sisteron. Con la macchina  raggiungiamo Briançon, e poi con in treno andiamo a Gap dove avevamo terminato il percorso la volta scorsa.

Tappa 5

Gap  (735 m) - Venterol (1059 m)  Km 30




Scesi dal treno, con la bici, raggiungiamo per prima cosa la piazza Saint Arnoux per visitare la Cattedrale.
Alla fine della salita ripartiamo seguendo la guida per mantenerci sul sentiero. Ci si sta spostando sulle vie più collinari di Gap e dopo i primi 7 km siamo alla fermata del bus des Grandes Terres.




Da qui si prende una strada sterrata che lascia a destra quella principale buttandosi in discesa verso un  viadotto, per poi risalire a sinistra fino alla frazione di Saint Jean (770 m) e quindi si raggiunge la passarella della Tour Ronde dopo 12 km dalla partenza.


Prendiamo in direzione di Villar e subito dopo a sinistra per Abadous e per poi continuare nonostante il cartello:"strada senza uscita". Il sentiero è parzialmente pedalabile, comunque al km 17,5 arriviamo al carrefour des Marinos.



Si prosegue dritto e da qui in poi, fino a Tallard, su un bellissimo percorso in balcone sulla piana della Durance, certo il panorama è molto bello ma il sentiero fino  a Tallard (690 m) altrettanto, ciclisticamente parlando.

  

Sono ormai le ore 14,00 e necessita una pausa pranzo per riconquistare un pò di forze. Ci fermiamo nella piazzetta di ingresso di Tallard dove oltre al bancomat ci sono anche una paio di ristorantini. Ripartiamo fino ad attraversare nuovamente la Durance e quindi prendiamo la direzione per Cubanas ma subito prima di un piccolo ponte si svolta a sinistra per un sentiero. Sarà la pancia piena ma è talmente ripido che anche spingere la bici diventa veramente difficile. Paola non riesce e quindi spingo un pò la mia, poi torno indietro e recupero la sua, mentre lei prosegue a piedi. Ma ormai il danno è fatto! Una scarpa di Paola si è spaccata durante la salita....



e quindi nonostante la avessimo in qualche modo rattoppata è costretta a cambiarla con una scarpa normale Il termine giustodi questa salita  è tiraculo, cioè un sentiero quasi dritto molto verticale!!!
Non smette mai di salire e superati i 5,5 km si arriva a Venterol (1044 m), al primo tentativo, non c'è posto per dormire ma al secondo, presso il gite d' etape:" L' Asphodele nel castello, troviamo un' ottima sistemazione.


Accogliente camera con bagno caldo, la giusta ricompensa, anche se l' aspettativa della cena è davvero alta!!
In tutto siamo sei ospiti, tre coppie ci preparano cena tutti allo stesso tavolo. Una deliziosa cena bio-vegetariana sapientemente preparata e servita. Loro sono arrivati in macchina e naturalmente sono incuriositi dal nostro viaggio. Finita la cena facciamo due passi tra il silenzio delle montagne seguiti costantemente dal loro cane nero.

8 Settembre 2013 ore 8,30

Piove, non molto forte , ma piove. Consumata la deliziosa colazione, inforchiamo le biciclette e partiamo. 

Tappa 6

Venterol (1059 m) - Sisteron (485 m)  Km 56


Dobbiamo prima di tutto superare il col des Marmettes a 1.208 m, la pioggia rende il terreno fangoso e viscido. Già dalla partenza, il loro cane nero con cui abbiamo fatto amicizia ci segue lungo la strada, più volte gli diciamo di tornare indietro ma lui sparisce e dopo poco riappare. 

Giungiamo così in località Castre a 1320 m di altitudine, il cane ci segue ancora dopo 5 km. Siamo costretti a telefonare a L' Asphodele per dire al proprietario che il cane è con noi. Spieghiamo a lui dove siamo, vicino a Urtis, sul sentiero che porta al col de la Berche, con la macchina non ci può raggiungere e quindi ci mettiamo d' accordo che ritorno indietro sperando che il cane mi segua. Infatti, per fortuna, dopo un paio di km raggiungo una strada con il cane che mi segue e dopo alcuni minuti arriva il proprietario con un fuoristrada che mi ringrazia e carica il cane in macchina. 


Non piove più, ma il terreno rimane bagnato e scivoloso. Arriviamo in vetta alla collina della Guarduelle e subito prima che una sbarra chiuda la strada, prendiamo un sentiero a destra tutto in diagonale, ricoperto di foglie, che in ripida discesa conduce al col de la Berche a 1265 m. Quasi impossibile stare in piedi anche a piedi



   

Superato il colle ora è tutta discesa in un meraviglioso sottobosco con il sentiero completamente ricoperto di foglie, ma si sa che , dopo aver affrontato la salita, la voglia di  godersi in velocità la discesa, anche correndo parecchi rischi con le borse attaccate dietro, è molto forte!

  


Raggiungiamo così rapidamente la bergerie de la Fougère, un posto bello ma un pò inquetante, non sappiamo perchè.




Ora il sentiero è diventata strada bianca ed in ripida discesa raggiungiamo la Roche e quindi la D951, scavalcando anche la recinzione che i margari del posto hanno costruito.



Mancano ancora 1,5 km per completare i 14 km che separano Venterol a Caire (710 m), dove ci fermiamo a mangiare qualcosa, proprio sulla piazza del monumento ai morti, senza prima aver ammirato le particolari linee de la Grand Fistoire.


Ripartiamo seguendo la strada asfaltata fino ad arrivare La Motte du Caire per circa 4 km. Sono ormai le ore 15,30 e rimangono ancora 38 km da fare prima di arrivare a Sisteron seguendo il GR653D, vuol dire almeno 6 ore. Troppo tardi per arrivare ad un orario decente alla stazione e poi prendere il treno per Briançon e quindi decidiamo di seguire la strana asfalta che in  22 km ed un paio di ore ci consente di arrivare a Sisteron. Prima di entrare a Sisteron attraversiamo per l' ennesima volta la Durance e procediamo fino a raggiungere place de la République dove ci concediamo in tutta tranquillità una meritata birra. Dalla stazione di Sisteron prendiamo il treno che ci riporta a Briançon e poi con un minibus fino al  Colle del Monginevro dove abbiamo lasciato la nostra auto.

23 Aprile 2016 ore 8,30

Abbiamo qualche giorno di vacanza che vogliamo dedicare alla via Domitia. Torniamo con la macchina a Sisteron, per ripartire da dove  avevamo lasciato la volta scorsa. A partire da oggi, le impegnative salite a piedi delle Alpi dovrebbero essere finite, ci rimane il Col du Peipin ma che non dovebbe esser così impegnativo. Inoltre a partire da oggi lasceremo momentaneamente la Durance, fiume che fin dal Monginevro ci ha accompagnati per tutto il percorso, per ritrovarlo ancora a Cavaillon per l' ultima volta.
Riusciamo sempre ad arrivare troppo tardi al punto di partenza, da Torino con l' auto ci vogliono circa tre ore per arrivare a Sisteron, ma in ogni caso arriviamo alle ore 13,00.

Tappa 7

Sisteron (485 m) - Peipin ( 560 m) Km 12,5

Ci lasciamo Sisteron alle spalle lasciando la macchina alla stazione ferroviaria. Partiamo dalla Place de la Republique  per risalire prima su asfalto e poi su sentiero sterrato fino alla rotonda del plateau du Thor, per poi ridiscendere fino ad un campo sportivo. Da qui a sinistra per rue de la vigne fino ad arrivare alla Combe Arieu dove si incontra una chiesetta.


La strada che inizialmente è asfaltata poi diventa un piacevole sentiero in leggera salita che ci porta al ponte Gournais sul fiume Jabron.



subito dopo, un sentiero sulla sinistra inizia a salire verso il pas du Peipin






Il più sembrava passato ma in realtà la salita al passo non è per niente facile, e dopo km a piedi scendiamo ancora dalla bici per proseguire a piedi.





Purtroppo il sentiero essendo poco frequentato risulta essere difficoltoso anche a piedi in quanto il fondo è poco battuto e pieno di sassi, comunque i 4,5 km che ci separano dal passo che si trova a 1030 m  sembrano eterni una salita media del 20%.


Arriviamo finalmente in cima, ma ancora non è il passo. Dopo aver attraversato una zona da poco disboscata, che identifichiamo come il bosco de Chapage in cui si intravedono effettivamente le tracce degli antichi carbonieri piemontesi che qui fabbricavano carbone ricavato dal legno, mancano ancora gli ultimi 200 m per arrivare finalmente al pas du Peipin.





Da dove si può godere la vista panoramica su Peipin e Aubignosc.


La discesa, al pari della salita, non è bella per il fatto che il fondo è molto sconnesso ma almeno la bici va da sola!!
Arriviamo quindi nella piazzetta di Peipin (438 m) ormai alle ore 18,00 e ci fermiamo nella bocciofila e dissetarci con una "pression". Chiediamo anche dove si trova L' Oustaou Dou Pichoun Blu, un Chambres d' hotes dove abbiamo pensato di passare la notte. Molto gentilmente il proprietario del bar telefona per sapere se c'è posto per noi e dopo averci spiegato dove si trova ripartiamo. Naturalmente si trova nella discesa che avevamo appena fatto scendendo dal pas du Peipin, una delle prime case, e dunque dopo una breve salita arriviamo a destinazione.

La signora, proprietaria della chambre d' hotes, ci riceve nel cortile di una bellissima casetta e ci mostra la stanza a noi riservata. Come sempre tutto è curato alla perfezione e la  signora molto simpatica. Dopo esserci rifocillati con una doccia calda è ora della cena. Nel cortile incontriamo la signora con il marito che uscivano anche loro per andare a cena quindi ci hanno accompagnato in  macchina fino al ristorante.

24 Aprile 2016 ore 8,30

La "madame" ci aspetta per la colazione nella stanza a vetri che da sul giardino fiorito, ci serve la colazione a base di pane appena sfornato da lei, così come tutte  le marmellate da lei confezione, in particolare, buonissima,  quella alle ciligie.

Tappa 8

Peipin (560 m) - Lurs (621 m) Km 42


La giornata è bellissima, cielo azzurro, ed i profumi della campagna della Provenza  sono intensi.
Ripartiamo seguendo il sentiero che ci porta ad Aubignosc dopo 1,5 km, e quindi ad un incrocio chiamato des Roubines. Oggi va molto meglio al momento riusciamo anche a pedalare!!! 



Affrontiamo un piccolo guado,  ma dopo, il sentiero si stringe e inizia a risalire ripidamente. Pazienza, spingiamo ancora le nostre bici ma questa volta è meno faticoso. Si raggiunge, in un bel paesaggio, il vecchio villaggio di Chateauneuf dove esisteva un castello feudale con la chiesa di Notre Dame de l' Etoile data 1532.






Più avanti una simpatica piazzola dove gli amici di St Jacques hanno opportunamente creato per i pellegrini di passaggio un luogo di riposo all' ombra degl' alberi della fraternità. Bell' idea, complimenti!
 Poco più avanti i resti della chiesa di Sant' Antonio


 ed al termine della discesa si arriva a Chateuneuf  Val Saint Donat esattamente alla fontana.




Si svolta a sinistra e si prosegue verso sud in leggero falso piano in salita, sulla strada, una strana pianta ospita il nido della strega



e dopo alcuni km (11 da Chateauneuf) arriviamo a Peyruis. Oggi è domenica e sono le 13,30. Sembra un paese fantasma , tutto chiuso, bar, supermercati e ristoranti compresi. Fino ad ora non abbiamo trovato nessun posto dove comperare qualcosa da mangiare, ma ci rimangono due pesche del giorno prima e,  davanti al vecchio cimitero, le mangiamo. Dobbiamo arrivare a Lurs  (14 km) e ci sono un paio di salite ancora da affrontare. La prima è la salita che porta al monastero di Ganagobie, la seconda è quella che dal fondo valle, dal ponte romano della via Domita ci porta ancora in quota in località les Pierras e poi a Lurs.
Speriamo di avere benzina a sufficienza!!
Affrontiamo la prima salita ma, seppur in ombra,  la fatica è tanta.




Arriviamo quindi ad attraversare il canal du Manosque, in un posto molto bello, per poi seguirlo fino ad incrociare un torrente che passa sotto al canale.


  


Da qui inzia la salita a Ganagobie

Ma il monastero è ancora un pò più avanti, si segue la strada sterrata fino ad incontrare un bivio chiuso da un cavo, non il primo che si incontra ma il secondo, quello proprio in cima al plateau.




Si prende quindi a sinistra, la guida dice che siamo arrivati ma in realtà manca ancora un pò di salita, ma alla fine si arriva destinazione.











Ora inizia la discesa verso il ponte romano, per poi risalire a Les Pierras e quindi, attraverso la salita del Teatro, entrare infine nell' arroccato paesino di  Lurs 621 m. (ore  18.50).
Magnifica vista sulla Durance e sulla sua valle.
Andiamo a bussare presso il Gite d' etape comunal  nella casa comunale di Lurs. Praticamente non c'è nessuno a dormire e quindi abbiamo grande scelta nel scegliere i nostri letti. Con 25 euro risolviamo il problema della notte.

Ambiente nuovo, da poco costruito e comunque tenuto molto bene. La temperatura è fredda ma accendendo i termoventilatori che in poco tempo riscaldiamo l' ambiente. Cena presso l' unico ristorante di Lurs a base di sarde alla griglia..(meritate).


25 Aprile 2016 ore 8,30

E' lunedì ed alle ore 9,00, non si trova un posto dove fare colazione, pazienza ripartiamo in direzione Forcalquier. Giornata breve oggi, solo 15 km. La nostra vacanza è finita e dunque, arrivati a Forcalquier dobbiamo pensare a come tornare a Sisteron per recuperare la macchina e tornare a casa.

Tappa 9

Lurs (621 m) - Forcalquier (550 m) Km 15


Ore 9.00, a differenza dall' Italia, la Francia,  il 25 Aprile non ha nulla da festeggiare ma, è tutto chiuso, niente colazione. Partiamo subito e la temperatura è decisamente fresca. Dal centro del paese prendiamo un sentiero in ripida discesa che, attraverso i campi ci riporta nella pianura sottostante. Da qui possiamo rivedere in tutta la sua bellezza Lurs.



E' bello questa mattina pedalare al fresco, in campagna con lievi saliscendi, troviamo sulla strada alcuni pali con le indicazioni da seguire, spaccati. Cerchiamo di rimetterli in piedi ma senza risultato. La macchina fotografica inizia ad avere dei problemi, da errore all'accensione, non sempre però. Arriviamo ad un paesino di nome Ecuyers e dopo averlo attraversato, a metà circa della discesa, il sentiero svolta a destra in un prato di erba alta, bisogna attraversare i fossato. Il sentiero conduce ad un boschetto e poi in ripida discesa pietrosa a contornare un bellissimo prato verde. Arriviamo al ponte sul torrente Beveron. Prendiamo a sinistra sulla strada asfaltata (D16) e poco più avanti a destra. Sembrava impossibile di poter pedalare per tutto il tragitto , infatti la salita a Forcalquier risulta molto sconnessa e dunque non rimane che scendere e spingere le nostre biciclette. Per fortuna non è lungo, forse un km, e poi si può tornare a pedalare fino ad arrivare a Chambareis, da dove si può vedere Forcalquier . Sembra sempre di essere arrivati , invece bisogna prendere a destra, proseguire e poi passare in mezzo a delle case, sembra di passare nel loro cortile ed infatti, qui, la strada finisce e si prende un sentiero a sinistra in mezzo alle piante.
Il sentiero fa un largo giro fino a Moureisses e poi una volta girato a sinistra, dopo 1,5 km, si arriva finalmente a Forcalquier.
Molto, molto bello, arroccato sulla collina, domina la pianura. Chiediamo informazioni su come tornare a Sisteron, dobbiamo scendere a La Brillanne (10 km) e da lì, un bus di linea ci porterà alla macchina.

31 Maggio 2016 ore 8,00

Ritorniamo sulla via Domitia per percorre la penultima tappa da Forcalquier a Cavaillon.
In auto, arriviamo al punto di partenza di Forcalquier ed esattamente la dove lo abbiamo lasciato, cioè alla cattedrale.

Tappa 10

Forcalquier ( 397 m) - Céreste (420m) Km 38






Ore 13,00 percorriamo la rue Mercière e  poi Plauchud per giungere nella piazza Saint Michel e da qui, usciamo dalla città. in direzione Mane.







Appena fuori dala città, in una curva, si abbandona la strada per prendere il sentiero che scende a sinistra nel bosco. E' una piacevole discesa all' ombra delle piante che in breve tempo conduce alla piazza di Mane. Subito fuori Mane lungo la D4100, si svolta destra, e poi qui le indicazioni non sono molto chiare ma si attraversa il  mulino de la Laye per poi arrivare all'omonimo  ponte medievale.




Si prosegue su un bel sentiero tra i campi interrotto da un vero e proprio scalino, che però conduce in un posto bellissimo letteralmente ricoperto da due querce secolari.



Posto ideale per un momento di frescura! Riprendiamo il cammino, oggi è davvero piacevole pedalare. Affrontiamo la salita che porta a Saint Michel l' Observatoire sulla sinistra. Sulla collina, un notevole mulino a vento ben visibile dal cimitero e sulla destra, in lontananza, il motivo per cui Saint Michel si chiama l' Observatoire, due belle cupole in acciaio dell' osservatorio astronomico e verso il paese, in lontananza e sfortunatamente  in contro luce, la chiesa alta di San Michel del XII secolo.


Prima però, arrivati nel paesino ci fermiamo a guardare un bellissimo lavatoio con la seguente scritta:



Saliamo in cima per visitare la chiesa alta, che è naturalmente chiusa, per poi scendere nella piccola chiesetta di San Pietro, interessante ovviamente per la sua bellezza ma anche per un particolare che non si vede spesso, ovvero le panche riscaldate!!




Si riparte in direzione di Lincel, passando per Guè du Reculon, un pezzo intatto della antica via domiziana datato 1700 ma costruito su una strada romana .

                           

Si risale fino alla strada asfaltata (D4100) per attraversarla a risalire dritti fino a Lincel (570 m)


Scendiamo in direzione sud  sulla D205 fino ad incontrare la D4100 e poi attraverso un  sentiero, arriviamo alla salita che porta a Reillanne. A metà salita inizia a piovere con forte vento, non ci sono ripari, l' unica soluzione è fermarci sotto alcune piante in una strada laterale che ci offrono un buon riparo. Dura solo una decina di minuti e poi raggiungiamo Reillanne dove ci fermiamo a mangiare qualcosa anche per aspettare che la strada si asciughi un po'.
Ripartiamo..ora il cielo è di nuovo sereno ed in discesa raggiungiamo prima il priorato di Carluc, e dopo 9 km ,  Céreste (418m slm).
Sono ormai le ore 19 e dunque pensiamo di fermarci qui. Troviamo posto presso l' Hotel Aiguebelle nella piazza appena dentro al paese. Il simpatico proprietario ci fa scegliere la stanza che più ci piace e dopo una bella doccia calda usciamo per il paese a bere una "pression"e poi cena al ristorante dell' hotel.



1 Giugno 2016 ore 9,00

La via Domizia passa proprio di fronte all'hotel e quindi partiamo in direzione Gaudins e poi Saignon. La giornata dal punto di vista meteo non è gran ché, nuvole nere all' orizzonte non promettono niente di buono.

Tappa 11

Céreste (420m) - Cavaillon (180 m) Km 65



I contadini intanto preparano il terreno per la semina della lavanda che ahimè , qui, non è ancora fiorita.

                                    

Superiamo un piccola frazione ,  ma subito dopo, il sentiero non è ben segnalato. In una curva a sinistra , sembra che debba proseguire dritto sullo sterrato, ma dopo aver perso un po' di tempo ed aver superato il guado di un  torrente,


torniamo indietro alla curva ed andiamo a sinistra in direzione di una casa isolata, in salita, in direzione de La Tuillière.
Bella questa zona, un continuo saliscendi ben pedalabile e la presenza di alberi pieni ci ciliege mature di certo non guasta. Peccato che la via Domitia passa spesso nelle bellissime piste ciclabili costruite apposta per far evitare il traffico a noi ciclisti, ma a dire la verità compromette un pò il sapore storico della  Via Domitia!
Alla fine di una di queste piste, si svolta a sinistra e si attraversa la strada statale D900 per prendere il sentiero che sale in modo molto ripido tra una piantagione di ciliegi morenti, che tristezza!





Subito dopo si prende un sentiero molto poco battuto, pieno di rovi che si inerpica sulla collina in modo quasi verticale fino ad arrivare finalmente in cima dove un muretto costeggia una proprietà.








Da qui il sentiero si fa pianeggiante e si raggiunge un piccola strada da dove si inizia a vedere l' abazia benedettina di Saint Eusèbe. Non è ancora finita, la strada termina ad un segnale di strada chiusa e da qui si riprende il sentiero tra l' erba molto alta, che in modo ripido porta a Saignon (464 m).








La piazza della Fontana è veramente molto bella








Si svolta destra e si attraversa la piccola piazza dell' orologio fino ad uscire dal paesino da dove si vede in lontananza la città di Apt, prossima meta.
Seguiamo il sentiero in ripida discesa ma questa volta è molto più percorribile rispetto alla salita ed alle 13,15 entriamo ad Apt (575 m) dove ci fermiamo a mangiare qualcosa.





Apta Julia, antica colonia romana fondata nel 45 AC da  Giulio Cesare, il suo centro storico è fatto di strette viuzze piene di negozi e posti dove mangiare qualcosa di veloce. Il sole è caldo ed è piacevole sostare in una piazzetta assolata, dopo la sosta ripartiamo perché a Cavaillon mancano ancora 38 km.
Proseguendo per la via centrale si arriva nella parte meno antica della città ed attraverso un ponte pedonale sul fiume Calavon ci si lascia alle spalle Apt.




Si arriva  in località Bosque dove si svolta a destra per una strada sterrata chiusa da due blocchi di pietra.

Il tempo si sta guastando, nuvole nere avanzano minacciose



Superiamo Roquefure e tramite una pista ciclabile arriviamo al ponte Julien uno dei resti più visibile della antica via Domitia.







Sembra che siamo riusciti a schivare le nuvole minacciose di pioggia ed il cielo è tornato sereno; prossima tappa l' antica stazione di Bonnieux.




Proseguiamo prendendo una strada sterrata che costeggia una pista ciclabile tra alberi colmi di ciliegie mature e dolcissime, impossibile resistere...è proprio la zona d' eccellenza delle ciliegie.
Siamo sempre nella regione francese della Provenza-Alpi-Costa Azzurra dipartimento della Vaucluse, in direzione Cavaillon il paesaggio non cambia di molto, ma cambiano le coltivazioni, non più ciliegie ma meloni!!
Entriamo così a Cavaillon alle ore 19,00 dove ci sistemiamo presso l' hotel Toppin nella via centrale.



Preso posto nella stanza, usciamo alla ricerca di un ristorante, che troviamo poco lontano sempre sul corso Gambetta, si chiama Les Petits Plats, piccolo piccolo, dove Stéphan, proprietario, chef e cameriere prepara al momento squisiti piatti.
Domani finisce la nostra breve vacanza, con un autobus di linea andremo a riprendere la macchina lasciata a Forcalquier, per poi rientrare in Italia.

1 Luglio 2016 ore 8,00

Ripartiamo in auto da Torino, alla volta di Cavaillon per compiere l' ultima tappa della via Domitia, da Cavaillon ad Arles, naturalmente anche se è l' ultima tappa della Via Domitia, non potrà mai essere come l' ultima tappa spagnola che ti porta alla cattedrale di Santiago de Compostela dove non sai se essere felice per essere arrivato o triste perché hai finito, comunque in ogni caso resta la grande soddisfazione di aver portato a termine il percorso.
Arriviamo a Cavaillon alle ore 13,00. Lasciamo l' auto nel parcheggio gratuito a fianco alla stazione ferroviaria e rimontato le nostre bici ci avviamo partendo dalla cattedrale Notre-Dame et Saint-Véran.


Tappa 12

Cavaillon (71 m) - Saint Rémy de Provence (392 m ) Km 35


Ripartiamo dalla cattedrale per uscire da Cavaillon...guarda chi si rivede!!! La Durance, che avevamo lasciato a Sisteron; questa sarà l' ultima volta che  la attraversiamo.






Superato il ponte si pedala tra il fiume, la linea ferroviaria del TGV e l' autostrada, su una strada asfaltata secondaria che poi diventa in terra. La strada diventa sentiero e passa sotto l' autostrada e costeggia un canale, fino ad arrivare ad Orgon.






Usciti da Orgon si arriva ad un incrocio presso un centro sportivo, si svolta sinistra per 150 m e poi a destra per il cammino di Engranaud. Tutto facile, una strada in terra battuta tra ulivi e vigneti. Ci sono anche dei bellissimi massi in pietra che danno riferimento sul cammino, ad esempio "le mas de la rose" o "le mas du Prévot", ma anche magnifici campi coltivati a lavanda fiorita.


La pista si incontra sulla strada asfaltata in prossimità de la Chapelle du Saint Sixte. Dove ci fermiamo all'ombra del suo porticato.


Il prossimo paese è  Eygalières (375) che si intravede sulla collina di fronte. Ci troviamo ai piedi della catena montagnosa delle Alpilles. Una paese veramente molto carino, è tutto concentrato su un incrocio, dove si trovano piccoli bar addobbati con fiori di tutti i colori, ne approfittiamo per una "pression" all'ombra, per guardare il viavai di gente. Alla ripartenza prendiamo a destra fino alla chiesa per poi ridiscendere a sinistra. La strada sterrata sembra finire dentro un piccolo aeroporto (Aèrodrome de Romanin)



Qui le indicazioni non sono affatto chiare, dritto non si può andare un cartello enorme dice che è severamente vietato entrare in aeroporto, a sinistra una sbarra sembra chiudere il passaggio. Decidiamo di superare la sbarra a sinistra per risalire verso la montagna e poco dopo troviamo effettivamente la segnalazione del sentiero GR653D, e dopo 8 km arriviamo a Saint Rémy de Provence (392 m ), dove incrociamo l' antica Via Aurelia.






che si sovrappone alla Via Domitia







decidiamo di fermarci qui per la notte, dopo aver percorso circa 30 km. Lasciamo la Via Domitia per entrare in paese, anche questo molto ordinato e pulito. Troviamo una stanza presso l' hotel de la Caume appena fuori dal villaggio.


Scopriamo che ha anche un' invitante piscina che dopo il calore della giornata è perfetta per dissipare il calore ma, non abbiamo il costume, e quindi ci tuffiamo con i pantaloni della bici! Per la cena ascoltiamo il suggerimento della simpatica proprietaria che ci indica  il vicino restaurant "La Galine" raggiungibile a piedi, carne alla griglia "all you can eat"!

2 Luglio 2016 ore 8,15

Appuntamento per la colazione nel dehors, e poi partenza. Mancano 36 km ad Arles, ma come prima cosa dobbiamo scavalcare la catena delle Alpilles.

Tappa 13

Saint Rémy de Provence (392 m ) - Arles (10 m) Km 36


Usciamo da Saint Rémy de Provence ritornando nel punto di arrivo di ieri e proseguiamo su strada asfaltata per qualche km seguendo il cammino de la Croix d' Arles fino a raggiungere il Mas du Rouge porta d' ingresso del massiccio delle Alpilles.

 




Da qui inizia una bella salita che risale il Vallon d' Estienne dopo 7 km da Saint Remy.







Arrivati alla cima del vallone proseguiamo dritti verso St Etienne de Grés su un bellissimo sentiero balcone

                                   


che, inizialmente è fatto di sali scendi e poi tutta discesa. Questa discesa è caratterizzata dalle cisterne d' acqua numerate che servono in caso d' incendio, in ogni caso l' indicazione è quella di raggiungere la cabane du Gard. 







Fino a raggiungere Mas du Pommet km 6,5 da quando abbiamo scavalcato il Vallon d' Estienne








Da qui riprende la salita che raggiunge la cistern de la Lèque (N°45) quindi la 142 (cistern le Grés) per poi in discesa raggiungere prima le rovine di un castello





e poi alla bellissima chiesetta di Saint Gabriel (7 km)















ed in pochi metri la strada dipartimentale D33.
Svoltiamo a destra verso un' enorme rotonda e prendiamo la nazionale N570 e ci accorgiamo dopo qualche centinaio di metri di aver sbagliato strada, ad un chiosco che vende frutta compriamo delle buonissime pesche zuccherine e altre frutta per il pranzo, ma ahimè mi accorgo anche di aver forato la ruota posteriore. Dopo la sostituzione della camera d' aria ritorniamo indietro alla chiesa di Saint Gabriel e percorriamo la D33 per qualche centinaio di metri fino all'hotel des Mazets des Roches per prendere una piccola strada sulla destra dove all'ombra delle piante facciamo pranzo. E' una bella pianura tutta coltivata, la cosa particolare sono gli uliveti coltivati a filari



e dopo altri 5 km arriviamo al villaggio di Fontvieille dove facciamo un' ulteriore pausa (pression) proprio a fianco dell' enorme vecchio fontanile ad archi.
Mancano solo più 12 km ad Arles e sono appena le ore 14,00. Seguiamo le indicazioni della guida che dice di passare di fronte all'ufficio del turismo e poi all'altezza di un mini golf svoltare a destra, ma il mini golf non c'è e quindi entriamo un po' in confusione. Il mini golf è diventato un parco giochi per i bimbi e quindi con un pò di fantasia recuperiamo il cammino, dirigendosi verso il mulino Sourdon su un' altura, per poi ridiscendere dall'altra parte fino a raggiungere alcune villette. Alla sbarra proseguiamo dritti per circa 200 metri per poi prendere a sinistra la Rue du Doctor Julien.
Ora si risale per una strada, da prima asfaltata, e poi in terra battuta che attraversa campi di ulivi per poi diventare una strana vegetazione bassa a cespuglio che conduce ad un antico viadotto.


la zona è mal segnalata, dopo il viadotto, ad un bivio svoltare a sinistra fino a raggiungere la strada asfaltata che in breve tempo conduce all'Abazia di Montmajour.

                   

Da qui, arrivare ad Arles è veramente semplice....


Giriamo a piedi tra i vicoli della bellissima città di Arles, 

      

fino ad arrivare alla Nécropole des Alyscamps luogo di partenza della Via d'Arles verso Saint Jacques de Compostelle...ma questa è un' altra storia!!


Ritroviamo anche la stessa targa che avevamo incontrato alla partenza dal Colle del Monginevro, naturalmente con indicazioni diverse....


Ritorniamo nel centro di Arles per alloggiare presso l' hotel du Forum in place Forum, vivace piazzetta ricca di ristoranti. Questa sera ci sarà la partita di calcio del campionato europeo 2016 Germania - Italia, ogni ristorante nel suo dehor ha installato enormi tv per seguire la partita ed anche noi troveremo un posticino...
Domani alle ore 6 prenderemo il treno per riprendere la nostra auto lasciata a Cavaillon e poi si torna a casa.


Conclusioni

Prima parte della Via Domitia molto difficoltosa da affrontare in bicicletta, superare le Alpi non è stato per niente facile e molto faticoso! A partire da Lurs però, diventa molto piacevole pedalare, anche perchè a primavera inoltrata i colori dei paesaggi sono veramente intensi.
Non serve fare paragoni con il Camino di Santiago de Compostela in Spagna, sono due cose diverse, a parte i costi,sulla Via Domitia, non è ancora visto come motivo di business, soprattutto nella parte iniziale della via. Abbiamo incontrato paesi completamente deserti, impossibile trovare da mangiare, le fontane pubbliche erogano acqua non potabile, bisogna prestare molta attenzione a non rimanere senza, in alcuni casi, chi ha strutture per dormire, non ricorda nemmeno di essere sulla Via Domitia, nella parte centrale del percorso troppe piste ciclabili hanno sostituito il percorso originale.
Rimane comunque la soddisfazione di aver percorso i circa 500 km che separano il Colle del Monginevro ad Arles, bella esperienza!!

Ringraziamenti

Ringraziamo per la simpatia i gestori dell' hotel "Le Relais des Ecrins" a Chateauroux, che si sono ricordati di avere una stanza dedicata ai pellegrini di passaggio, altrimenti non avremmo saputo dove andare. Anche se oggi l' hotel è chiuso meritano un ringraziamento da parte nostra ( la mela cotogna ).
Il gestore de le Gite d' ètape comunal di Lurs che ci ha ospitati e con il quale ci siamo scambiati i numeri di telefono per ospitarlo quando in autunno passerà da Torino per il suo viaggio a Roma sulla via Francigena.

   

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